Il tunnel sotto Villa Cini a Monselice, scavato dai tedeschi nel 1944, testimonia l’occupazione e le fortificazioni sul Monte Ricco.
Il tunnel germanico del Monte Ricco, scavato nel 1944 sotto Villa Cini, custodisce ancora oggi la memoria della guerra. Tra roccia e silenzio, racconta un passato fatto di occupazioni, strategie militari e segreti nascosti nel cuore del colle.
Un rifugio nascosto nella roccia
Durante la Seconda guerra mondiale, il Monte Ricco divenne un luogo di grande rilevanza strategica. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione tedesca del Veneto, l’area fu scelta come punto di controllo e difesa per la sua posizione dominante sulla pianura e sui collegamenti verso i Colli Euganei. Nell’estate del 1944 il Comando germanico avviò un vasto progetto di fortificazione che da Chioggia si spingeva fino a Verona: il Monte Ricco rappresentava uno dei fulcri principali.
Villa Cini occupata dalle truppe tedesche
La villa, costruita dall'imprenditore Giorgio Cini e ampliata poi dal figlio Vittorio negli anni Venti come residenza estiva per sé e per la famiglia, sorgeva proprio sulle rovine dell’antico eremo medievale di Santa Domenica e della chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista. Questa dimora, con i suoi giardini e la posizione panoramica, fu requisita prima dall’esercito tedesco e successivamente dalle SS, che la trasformarono in quartier generale e presidio militare.
La costruzione della galleria
È in questo contesto che venne scavato il tunnel, una stretta galleria che si addentra nella roccia viva sotto la villa. L’opera fu realizzata come deposito sicuro e rifugio, con ambienti interni destinati a derrate alimentari e munizioni. Le uscite, due varchi abilmente mimetizzati sul versante nord e sul versante sud del colle, garantivano vie di fuga e collegamenti rapidi. L’infrastruttura era parte integrante del sistema difensivo che comprendeva piazzole armate e batterie antiaeree disposte attorno al monte.
Una memoria ancora viva
Il tunnel, conosciuto anche come “Galleria Germanica”, è oggi una delle testimonianze più tangibili dell’occupazione nazista a Monselice e del ruolo che il Monte Ricco ebbe nel secondo conflitto mondiale. Camminare nei pressi della villa significa non solo ammirare la bellezza del paesaggio e la storia della residenza Cini, ma anche percepire il peso della memoria: un intreccio tra architettura signorile, spiritualità medievale e le ferite lasciate dalla guerra.