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Direttiva UE sulla qualità dell’aria: intesa storica per ridurre l’inquinamento atmosferico

28 Giugno 2024
Bruxelles, simbolo dell’impegno europeo per un’aria più pulita
Concetto fotorealistico @montericco.it
Monte Ricco Monselice - L'ape regina circondata dalle api operaie

L’Unione Europea compie un passo decisivo verso un futuro più sano e sostenibile.

A Bruxelles è stata raggiunta un’intesa tra Parlamento, Consiglio e Commissione sulla nuova Direttiva europea per la qualità dell’aria, che punta ad allineare i limiti di inquinamento ai valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

L’obiettivo è chiaro: arrivare a zero inquinamento entro il 2050, garantendo ai cittadini europei aria più pulita e tutela del diritto alla salute.

Un accordo che segna una svolta per l’ambiente europeo

L’intesa, raggiunta dopo mesi di negoziazioni, prevede una riduzione drastica dei principali agenti inquinanti, in particolare particolato fine (PM2.5) e biossido di azoto (NO2), i due responsabili più gravi dei danni alla salute umana.

Rispetto ai precedenti valori limite, i nuovi standard saranno dimezzati entro il 2030, anno in cui gli Stati membri dovranno dimostrare progressi concreti nella lotta all’inquinamento.

Tecnico controlla strumenti di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico in una città europea.

Concetto di tecnico che analizza dati sulla qualità dell’aria urbana europea - fonte montericco.it

Il Consiglio UE ha ottenuto una maggiore flessibilità con una pausa di 10 anni sull’attuazione, spostando alcune scadenze al 2040 per le regioni con particolari condizioni geografiche o economiche, senza tuttavia rinunciare agli obiettivi di lungo periodo.

Piani nazionali e monitoraggio costante della qualità dell’aria

Entro il 2028, ciascun Paese dovrà adottare piani e roadmap dettagliate sulla qualità dell’aria, includendo previsioni e azioni correttive. La Commissione europea sarà tenuta a rivedere gli standard entro dicembre 2030 e poi ogni cinque anni, assicurando un aggiornamento costante delle politiche ambientali.

Gli Stati membri dovranno inoltre dimostrare di mantenere al minimo le violazioni dei limiti, con controlli basati su indicatori scientifici e sanitari.

Diritto dei cittadini e accesso alla giustizia

Una delle novità più significative dell’accordo riguarda il riconoscimento del diritto dei cittadini e delle ONG di contestare legalmente eventuali violazioni.

Famiglie e bambini godono dell’aria pulita in un parco europeo sostenibileG di contestare legalmente eventuali violazioni.

Concetto di famiglie che respirano aria pulita in un parco urbano sostenibile europeo - fonte montericco.it

Chiunque subisca danni alla salute collegati all’inquinamento potrà ricorrere in giudizio e ottenere un risarcimento se dimostra che la causa deriva dal mancato rispetto delle nuove norme.

Questo meccanismo rafforza la partecipazione civica e rende la direttiva non solo un testo ambientale, ma anche uno strumento di giustizia sociale e sanitaria.

Le voci dei protagonisti: salute, ambiente e diritti

Il relatore europeo Javi López ha definito l’accordo “un passo avanti importante per la salute dei cittadini e per l’ambiente europeo”.

Anche Alain Maron, ministro dell’Ambiente del governo di Bruxelles, ha sottolineato che le nuove norme “miglioreranno drasticamente la qualità dell’aria nelle città europee”.

Dalla società civile, Anne Stauffer della ONG Health and Environment Alliance (HEAL) ha evidenziato l’enorme potenziale del pacchetto nel prevenire malattie e ridurre costi sanitari.

Per Milka Sokolovic, direttrice generale della European Public Health Alliance, garantire aria pulita significa “colmare le disuguaglianze sanitarie in Europa e proteggere le comunità più vulnerabili”.

Aula di tribunale moderna in Europa, simbolo di giustizia ambientale e diritti dei cittadini.

Concetto di cittadini che ottengono giustizia per l’inquinamento atmosferico in Europa - fonte montericco.it

Una legge per il futuro dell’Europa

L’accordo dovrà ora essere formalmente approvato dal Parlamento e dal Consiglio UE, dopodiché gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva nelle proprie legislazioni nazionali.

Questa riforma segna un traguardo cruciale nel percorso verso una Europa più verde, equa e attenta alla salute pubblica, in cui il diritto a respirare aria pulita diventa un principio fondamentale per le generazioni presenti e future.

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